Mi chiamo Luca, ho 35 anni, e fino a poco tempo fa il Kenya per me era solo un nome su una cartina. Poi, spinto dal classico “mal d’Africa” che ti entra sotto pelle solo sentendone parlare, ho deciso di partire. Due settimane tra Watamu e l’interno del Paese, un mix di mare, savana e umanità che mi ha cambiato il modo di viaggiare.
Watamu: spiagge bianche, sorrisi veri e mare da sogno
Appena arrivato a Watamu, mi ha accolto Omar, una persona speciale. Sempre presente, discreto, affidabile. Avevo prenotato un soggiorno in una guest house immersa nel verde, a due passi dal mare: semplice, pulita, con colazione in terrazza e un giardino dove ogni mattina vedevo passare scimmiette e uccelli tropicali.
I primi giorni li ho dedicati al relax. Spiaggia di Watamu, Fortamu, le lingue di sabbia durante la bassa marea, snorkeling nella riserva marina: ogni giorno era diverso, ogni giornata portava una scoperta. E ogni sera? Aperitivi sul mare, cene al Makuti con pizza e cucina swahili, e chiacchiere con chi, come me, si era innamorato del posto.
Safari nello Tsavo Est: due giorni nella savana
Il vero punto di svolta è stato il safari di due giorni nello Tsavo Est, con pernottamento al Voi Wildlife Lodge. Non ero mai stato in Africa, e vedere gli elefanti da vicino, le giraffe che attraversavano la strada e i leoni al tramonto… è stato semplicemente indescrivibile.
Il lodge era immerso nella natura, con una pozza d’acqua dove, la sera, sono arrivati alcuni elefanti a bere. In silenzio, a pochi metri da noi. Cena sotto le stelle e notti con i suoni della savana in sottofondo: è un ricordo che non andrà mai via.
Incontri e piccoli momenti
Oltre al safari e al mare, quello che porto nel cuore sono i volti. I bambini della scuola che abbiamo visitato con Omar, i mercatini, le guide locali che ci raccontavano le tradizioni e la natura del loro Paese.
Mi sono anche concesso qualche escursione extra: una giornata a Mida Creek, giro tra le mangrovie, e una visita alle rovine di Gede, immerse nella foresta, tra storia e mistero.
Kenya, tornerò
Quando si parla di Kenya si pensa subito a safari e spiagge, ma è molto di più. È calore umano, lentezza, natura viva e sorrisi veri. Un Paese dove, se ti apri, ti entra dentro e non ti lascia più.
Sono tornato con centinaia di foto, un po’ di sabbia ancora nelle scarpe e una certezza: tornerò, e magari anche molto presto.
Hai vissuto anche tu un viaggio in Kenya? Scrivici e raccontaci la tua esperienza! Potrebbe diventare il prossimo articolo del blog.