Quando ho deciso di partire per il Kenya, pensavo solo al mare. Avevo bisogno di staccare, respirare aria nuova, dimenticare la città. Niente safari, niente sveglie all’alba: solo spiaggia, natura, buon cibo e persone vere. E Watamu si è rivelata la scelta perfetta.
Alloggiavo in un resort direttamente sul mare, dove ogni mattina il profumo dell’oceano arrivava prima della luce. Il personale era sempre sorridente, la camera pulita e circondata da palme, e la colazione? Una tavola colorata di frutta tropicale, pancake, e caffè kenyano forte e aromatico.
Il momento più bello? Il Safari Blu, prenotato con Omar. Un’escursione in barca tradizionale, tra lingue di sabbia bianca, snorkeling su fondali cristallini e delfini che ci nuotavano accanto. L’acqua aveva mille sfumature di azzurro e, mentre galleggiavo sopra la barriera corallina, ho visto pesci pappagallo, ricci, stelle marine… sembrava di essere dentro un documentario.
A pranzo ci siamo fermati su un’isola per mangiare pesce grigliato, aragosta e polpo al cocco, cucinati al momento da pescatori locali. Con i piedi nella sabbia e una noce di cocco fresca in mano, guardavo il mare pensando che non avrei voluto essere da nessun’altra parte.
Durante la settimana ho fatto anche altre piccole escursioni sempre con Omar e Bekham: una passeggiata all’isola dell’amore con altri amici, un aperitivo al tramonto e una cena a base di pollo alla brace e chapati in un ristorantino frequentato solo da locali. E poi c’erano le sere in spiaggia, con le onde come sottofondo, le stelle sopra la testa e i sorrisi della gente intorno a me.
Non ho visto leoni o elefanti, è vero. Ma ho scoperto un altro Kenya, fatto di calore, accoglienza, e paesaggi che ti restano negli occhi anche quando chiudi le valigie.
E sì, tornerò. Magari per il safari. Ma intanto porto a casa il ricordo di un viaggio che mi ha fatto sentire viva.
